Impresa

domestica

Microimpresa Domestica Alimentare

 

Se cucinare è la tua passione, e ti piacerebbe trasformarlo in un lavoro, potresti aprire una IAD, ossia un’Impresa Alimentare Domestica. Una IAD è una microimpresa domestica che opera nel settore alimentare. Un’attività regolarmente registrata, e quindi a tutti gli effetti legale, legata alla preparazione e alla vendita di prodotti alimentari.

Le Imprese Domestiche Alimentari, in pratica, ti permettono di cucinare a casa tua per poi vendere i tuoi piatti a privati o ad aziende. La particolarità di una IAD, rispetto ad un ristorante, una pizzeria o ad uno street food, è che l’attività di preparazione dei piatti si svolge tra le mura domestiche.

Vediamo come aprirne una, ed entrare di diritto nel settore del food business.

 

 

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Cosa serve per aprire una IAD

 

Per aprire un’Impresa Alimentare Domestica in Italia, ad oggi, non esiste una normativa nazionale che regolamenta questo tipo di attività. Pertanto, ci si affida al Regolamento Europeo 852/04 (con il tempo, alcune regioni come Abruzzo, Puglia e Piemonte hanno adottato delle linee guida, in cui l'”Home Food” viene definito e regolamentato). Altre due importantissime normative di riferimento sono il Regolamento CE 1169/2011, per l’etichettatura alimentare, e il Regolamento CE 178/2002 per la rintracciabilità degli alimenti.

 

Per aprire una IAD le azioni da compiere sono:

  • Presentare al SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive) la SCIA, ovvero la segnalazione di inizio attività;
  • Svolgere un corso di HACCP;
  • Aprire una Partita IVA ed essere registrati presso la Camera di Commercio;
  • Avere la residenza nell’abitazione in cui si svolge l’attività.

 

Autorizzazione dell’ASL

 

Per cucinare da casa, e farne un’attività professionale, bisogna possedere una cucina abitabile, un bagno e un antibagno. Questi 3 locali saranno notificati alla ASL di competenza come spazio laboratorio.

Le attrezzature, i piani di lavoro e i luoghi di stoccaggio di cui ti doterai dovranno essere a norma e soprattutto dovranno, come in un qualsiasi ristorante, garantire la possibilità di igienizzarli e sanificarli al fine di tutelare la salute di chi mangerà i prelibati piatti che cucinerai.

Ottenere l’autorizzazione dalla propria ASL di competenza è un requisito indispensabile, senza non si andrà da nessuna parte.

 

Quali sono i prodotti che una IAD può preparare e proporre al pubblico?

 

  • dolci e torte;
  • catering completi (primi, secondi, ecc.);
  • prodotti tipici (ad es. ricette regionali o locali);
  • alimenti pronti (ad es. pasta al forno, pollo arrosto, etc.);
  • conserve e confetture;
  • bevande non alcoliche (tè, tisane, succhi, etc.).

 

Il necessario Business Plan

 

Poi, come per tutte le attività commerciali, occorre una certa pianificazione e programmazione dell’attività. Il modo migliore per definire i costi di partenza, le strategie ed gli obiettivi è stilare un business plan, magari facendosi aiutare da una figura esperta in questo ambito (vedi anche l’art. Food Cost e Prezzo di Vendita di un Piatto).

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Quanto costa aprire un’Impresa Alimentare Domestica

 

L’investimento medio per avviare una micro impresa alimentare domestica, compreso di apertura Partita IVA, non è precisamente quantificabile. Va da un minimo di € 2.000 ad un massimo di € 15.000, tutto dipende da quali piatti deciderai di proporre e quali attrezzature già possiedi per produrre e vendere legalmente i tuoi piatti (vedi anche l’art. Aprire un Ristorante o un Bar e avere successo).

 

dr.ssa Paola Imparato

Tel.: +39.051.0828974
Email: info@rehconsulting.it

 

 

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